
La vitamina B6 mantiene gli over sessanta mentalmente in forma
Un’assunzione generosa di vitamina B6 può ridurre notevolmente il rischio di declino cognitivo tra gli over sessanta. Lo scrivono scienziati della nutrizione irlandesi dell’Università di Ulster questo mese su Nutrients.
Studio
I ricercatori hanno studiato 155 anziani irlandesi di età compresa tra 60 e 88 anni. Attraverso il Mini-Mental State Examination hanno valutato le loro capacità mentali, mentre tramite questionari hanno analizzato il loro regime alimentare. Inoltre, hanno esaminato il sangue dei partecipanti allo studio.
Dopo 4 anni, i ricercatori hanno nuovamente incontrato i partecipanti allo studio, sottoponendoli di nuovo al Mini-Mental State Examination.
Risultati
Vitamina B6 I ricercatori hanno rilevato due correlazioni statisticamente significative tra le vitamine del gruppo B e il declino mentale dovuto all’invecchiamento, entrambe legate alla vitamina B6. Minore era l’assunzione di vitamina B6 [altra denominazione: piridossina] dei partecipanti, maggiore era la probabilità che le loro capacità cognitive si fossero deteriorate.
Lo stesso valeva per la concentrazione del metabolita della vitamina B6 piridossal-5-fosfato [PLP] nel sangue dei partecipanti: più basso era il livello di PLP, maggiore era il rischio di declino mentale.



Inoltre, i ricercatori hanno trovato una correlazione diretta tra l’assunzione di vitamina B6 tramite la dieta e la concentrazione di PLP nel sangue. Più vitamina B6 era presente nella dieta, maggiore era il livello di PLP.
Con un’assunzione di vitamina B6 compresa tra 0,9 e 1,4 milligrammi, il rischio di peggioramento cognitivo era 3,48 volte superiore rispetto a un’assunzione più alta. Questo solleva il quesito se le attuali linee guida per la vitamina B6 non siano forse un po’ troppo limitate. In Europa, gli scienziati della nutrizione raccomandano un’assunzione giornaliera di 1,5 milligrammi di vitamina B6 al giorno. [voedingscentrum.nl]
Conclusione
“In conclusione, la vitamina B6 può essere un importante (e spesso trascurato) fattore protettivo per aiutare a mantenere la salute cognitiva con l’età, specialmente in una popolazione con livelli sufficienti di folati e vitamina B12”, concludono i ricercatori. “Un basso livello di vitamina B6, misurato sia tramite l’assunzione dietetica che tramite biomarker iniziali, ha predetto un tasso di declino cognitivo maggiore del previsto nel corso di un periodo di 4 anni in adulti anziani sani e indipendenti”.
“Questi risultati sono importanti poiché ottimizzare il livello di vitamina B6 negli anziani, attraverso l’uso di alimenti fortificati o integratori, potrebbe avere un impatto positivo sulla cognizione durante l’invecchiamento”.
“Ulteriori ricerche in questo ambito, sotto forma di studi controllati randomizzati ben progettati rivolti a popolazioni con livelli subottimali, sono necessarie per confermare un rapporto di causa ed effetto tra i livelli di vitamine del gruppo B e la salute cognitiva nell’invecchiamento”.